L'anno accademico

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  1. Dolly c.r.
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    Eccomi qui...finalmente...la corriera mi ha lasciato proprio davanti alla grande cancellata dell'Istituto...cavolo...non me l'aspettavo proprio così...già vedendolo in lontananza si nota quanto sia grande..poi..piano piano che percorro un bel viale alberato mi rendo conto della vastità della struttura composta da un corpo centrale e poi...tutti intorno...sparsi quasi nel verde altre strutture più piccole. Salgo una breve scalinata che mi porta davanti ad un grande portone a vetrata...apro ed entro...tutt'intorno il silenzio ovattato tipico di un edificio scolastico...mi avvicino a quello che dovrebbe essere il banco di ricevimento.... dove una signora matura con gli occhiali...insieme ad uno che dovrebbe essere uno dei professori sta controllando dei fogli...tossicchio e questo fa sì che la signora alzi lo sguardo dai fogli e da sopra gli occhiali mi lanci uno sguardo tra l'incuriosito e il seccato:
    <desidera?> Mi chiede con un tono quel tanto di acidulo che la fa tanto zitella:
    <buongiorno...sono Dolly Smith...studentessa fuori corso di questo ateneo...>
    La donna mi guarda quasi con sospetto...magari si starà chiedendo il perché una giovane donna di venticinque anni sia venuta a fare la studentessa fuori corso proprio in quell'ateneo particola...dove l'età media degli studenti è sui vent'anni ma io non ci faccio caso...il viaggio è stato lungo ed ora voglio solo sapere a quale settore dell'ateneo sono stata assegnata dopo la mia richiesta spedita all'Istituto mesi fa...la donna inforca gli occhiali...va al pc e incomincia a smanettare col mouse...poi..alzando lo sguardo al di sopra degli occhiali mi dice:
    <signorina lei è stata assegnata a diversi settori i cui docenti si occuperanno del suo apprendimento nel corso di questo periodo scolastico...il primo semestre comprenderà scienze ambientali ed ecologia..per questo prenderà alloggio nella Foresteria dell'Ateneo...la troverà prendendo il primo viale a destra quando uscirà di qui.>
    Detto questo la donna...dopo aver sbiascicato uno striminzito buongiorno...insieme al giovane di prima torna a fare quello che stava facendo...mentre io...uscendo dalla stesso portone da cui ero entrata..secondo le indicazioni della zitella mi dirigo a destra e comincio a percorrere un lungo viale..come il precedente..circondato da alti alberi...

    Edited by Dolly c.r. - 25/8/2020, 19:12
     
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    Culetto viola

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    “Quindi è questo l'Istituto...” Penso mentre mi trovo davanti alla cancellata oltre la quale un viale alberato conduce al grande edificio centrale. Percorro il viale fino alla scalinata d'ingresso. Davanti alla porta dell'edificio c'è una donna che vedendomi arrivare mi fissa con lo suardo fino agli ultimi scalini quando sono quasi davanti a lei. Mi dava l'impressione di essere una del posto che vedeva arrivare uno sconosciuto. Saluto per primo < Buongiorno.> < Buongiorno a lei, desidera?> Mi risponde incuriosita e sistemandosi gli occhiali. Mi presento < Mi chiamo Jo', sono qui perchè prenderò servizio come insegnante in questo Istituto.> < Ah, il professor Jo'...> Risponde con un sorriso di circostanza e poi aggiunge < Sì... eravamo al corrente del suo arrivo... prego venga avanti.> E così dicendo varchiamo un grande portone a vetrata ritrovandoci all'interno della struttura. Subito dopo l'ingresso noto una scrivania con sopra un computer, diversi fascicoli e vari altri oggetti di cancelleria. Era lì che ci stavamo dirigendo. < Quindi ha avuto un trasferimento, l'ha chiesto lei?> < Sì, esatto.> Mi limito a rispondere. < E come mai? Non si trovava più bene dov'era?> Essendo piuttosto riservato questo genere di domande personali non è che mi piacessero tanto. < Mi trovavo benissimo. La mia è stata una scelta personale.> Rispondo con tono deciso sperando così di poter chiudere il discorso. Intanto eravamo fermi davanti alla sua scrivania. < E come si trova adesso qui? Le piace?> Ancora domande. Doveva essere una di quelle impiccione che vogliono sapere tutto di tutti. < E' presto per dirlo. Per adesso mi sto ancora ambientando.> Rispondo vagamente. Bisognava farla smettere quindi decido di prendere l'iniziativa per farla muovere un po'. < Oggi ho pensato di avvicinarmi qui all'istituto per comiciare a vedere il posto e per avere informazioni circa la mia cattedra, gli orari ed il programma... posso chiedere a lei?> Un po' spiazzata per aver cambiato discorso risponde < Sì, certo professor Jo'... ora vediamo subito...> E così dicendo prende posto nella sedia davanti al computer e comincia a cercare tra i fascicoli e sul pc. < Prego si accomodi professor Jo'.> Mi dice indicandomi una sedia lì vicino. Per evitare che ricominciasse con le sue domande rispondo < Grazie ma preferisco restare in piedi. Spero non ci voglia molto tempo perché non appena avrò avuto le informazioni che mi servono avrei degli impegni da sbrigare.> La seguivo con lo sguardo mentre apriva un fascicolo dopo l'altro e contemporaneamente controllava anche sul pc. Ci stava mettendo troppo tempo. Stavo già cominciando a pentirmi di aver rifiutato il posto a sedere quando all'improvviso una ragazza si fa notare davanti a noi. Eravamo così intenti in quello che stavamo facendo che non ci siamo accorti del suo arrivo. Colta di sorpresa la segretaria domanda < Desidera?> La ragazza, che sembrava avere un'età maggiore rispetto alla media degli studenti, risponde < Buongiorno...sono Dolly Smith...studentessa fuori corso di questo ateneo...> A questo punto la segretaria apre una nuova cartella sul pc per verificare l'iscrizione della ragazza. “ Ci mancava anche questo adesso...” Penso cercando di dissimulare il mio disappunto per questa interruzione. Questa volta la risposta della segrataria non tarda ad arrivare con tono distaccato e professionale < Signorina lei è stata assegnata a diversi settori i cui docenti si occuperanno del suo apprendimento nel corso di quest'anno scolastico...il primo trimestre comprende scienze ambientali ed ecologia..per questo prenderà alloggio nella Foresteria dell'Ateneo...la troverà prendendo il primo viale a destra quando uscirà di qui.> Detto questo liquida la ragazza con uno striminzito “buongiorno”. La ragazza allora si avvia verso l'uscita. Entrambi la seguiamo con lo sguardo per qualche attimo prima di ricominciare a cercare le informazioni che mi servivano. < Allora... ehm... ah sì...ecco la scheda professor Jo'... adesso la stampo così potrà consultare tutte le informazioni che mi ha chiesto.> La differenza del suo atteggiamento era evidente. Sembrava voler essere gentile con me. Ma da parte mia non avevo nessuna intenzione di dare confidenza a nessuno almeno adesso all'inizio. Fatta la stampa me la consegna con un sorriso di soddisfazione come se avesse compiuto chissà quale grande impresa. < Grazie... molto gentile.> Recito. A quel punto mi chiede < Posso accompagnarla a fare un giro all'interno dell'Istituto per farle vedere le aule e le stanze dei professori?> Non avevo intenzione di trattenermi ma questa mi sembrava una buona occasione < Va bene... grazie.> < Prego andiamo allora.> Mi dice con quello che potevo già chiamare il suo solito sorriso. Percorriamo il corridoio mentre mi spiega la struttura dell'istituto. Essendoci ancora le vacanze estive non incontriamo nessuno durante il nostro percorso. Le aule, le stanze amministrative, i bagni, fino ad arrivare alle stanze dei professori. < Ecco... questa è la sua stanza professor Jo'.> Entriamo. Davanti una finestra illuminava una bella scrivania con sopra un computer e una sedia dietro. Da un lato un armadio con a fianco una piccola lavagna per i promemoria e dall'altro una libreria. All'ingresso restava un po' di spazio libero con solo un'altra sedia davanti alla scrivania. Osservavo la disposizione degli arredi quando la mia attenzione è destata dalla voce della segretaria < Allora? Cosa ne pensa? Le piace?> Mi chiede col suo solito sorriso. < Sì, bella... mi piace.> Poi aggiunge < Qui potrà portare le sue cose ed avrà una copia della chiave della stanza.> < Molto bene.> Rispondo questa volta con un certo interesse. Detto questo usciamo dalla stanza e torniamo indietro. Arriviamo di nuovo all'ingresso principale dove si trova la postazione della segretaria e ne aprofitto subito per congedarmi. < Bene, ora devo andare. Grazie per le informazioni e la presentazione dell'Istituto.> < E' stato un piacere professor Jo'... buona giornata... e a presto!> Mi risponde col suo solito sorriso e salutandomi con la mano. < Buona giornata... arrivederci.> Esco di nuovo all'aperto portando con me la scheda con tutte le informazioni. E' una calda e soleggiata giornata estiva. Mi guardo intorno e noto sulla destra un altro edificio. ”Quella dev'essere la foresteria... chissà che non ci sia anche un punto ristoro...” Pensando questo prendo il viale sulla destra e mi dirigo verso la Foresteria dell'Istituto.

    Edited by Jo' - 22/8/2020, 12:50
     
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    Maestro delle Sculacciate

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    In questo periodo dell'anno si lavora duro. Solo adesso che ancora non sono cominciati i corsi abbiamo l'appalto per la manutenzione di tutte le aree verdi di questo istituto. Un lavoro enorme, che richiede molte ore al giorno. Proprio pochi giorni fa il mio collega e capo Bill ha avuto la bella pensata che fosse il momento migliore per infortunarsi. La mano sinistra con 3 falangi rotte, e qualche settimana di prognosi. E così devo portare a termine il lavoro da solo. Una faticaccia immane.
    E devo finire prima dell'inizio dei corsi, ha detto il mio capo. Chi regge la direzione dell'istituto non vuole che delle maestranze esterne vi rimangano nel periodo di studio. D'altronde, difficile immaginare il perchè. La manutenzione è un mestiere duro che richiede braccia forti e virili, sarebbero una distrazione per le studentesse in pieno delirio ormonale, soprattutto se il proprietario di quelle braccia è un giovane biondo 26enne dalla barba incolta e sudata.
    Ma umanamente sarà impossibile rispettare tutte le consegne, lavoravo già prima anche per il mio collega per i suoi problemi di schiena. Figuriamoci adesso. Non so che accordi abbiano preso tra lui e la direzione in questi casi, ma io non posso fare più di 15 ore al giorno di lavoro.
    Mi rifiuto. Pagheranno metà commissione, o che so io. Essendo io il capo nel cantiere di lavoro ho facoltà di chiedere alla direzione se ci sia la disponibilità di un po' di manovalanza locale sotto la mia supervisione, anche se si trattasse di quel vecchio bacucco che dovrebbe fare anche da giardiniere. Quasi un insulto alla mia professione. Ho lasciato il messaggio a nome Brolin e spero di essere richiamato quanto prima.
    Proprio mentre sto caricando sul vano del pickup il materiale raccolto, sento lo scalpiccìo di alcuni passi nella mia direzione, lungo il viale che porta alla foresteria...
    Una ragazza?
    "Buongiorno, le sorrido"
     
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2 replies since 21/8/2020, 18:49   315 views
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