Un Cucciolo per Samantha

Fantasy/spanking di Treize e Samantha

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Culetto viola

    Group
    Member
    Posts
    154
    Reputation
    +144

    Status
    Death
    Ciao Vampire Vorag, passo a ringraziarti per aver letto e commentato la storia... a distanza di soli sei mesi! Wow! Un record! :P

    Scherzi a parte, sono davvero contento che tu l'abbia apprezzata. Da tempo cerco di scrivere anche storie "con" spanking anziché solo "di" spanking, ovvero dove le scene a tema siano un contorno a una trama organica e la storia non sia solo un pretesto perché qualcuno possa "prenderle".
    Samantha ha insistito tanto per realizzare qualcosa a quattro mani e sono contento del risultato, specie considerando che a distanza di tanto tempo e nonostante sia incompiuta, qualcuno ancora la cerca e la apprezza.

    Mi ricollego oggi al forum per la prima volta da parecchio tempo. E che dire, ho davvero voglia di riprendere in mano il progetto e portarlo avanti; speriamo di riuscire a ricavarci il tempo per ripartire ;)

    Grazie ancora
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro delle Sculacciate

    Group
    Member
    Posts
    5,279
    Reputation
    +1,096

    Status
    Ghost
    :signorinaprof: :hand-clapping-smiley-emoticon:
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Culetto viola

    Group
    Member
    Posts
    154
    Reputation
    +144

    Status
    Death
    Signore e signori,

    dopo tanto tempo, e dopo le insistenze di Samantha che non ha mai abbandonato la speranza di vedere ripartire il progetto, tentiamo di narrarvi la fine di questa vicenda.

    Vi ricordate dove eravamo arrivati? No?
    Perfino io, a dire la verità, avevo un pochino di "vuoti"!

    Ho quindi preparato un "riassunto delle puntate precedenti", per permettere a chi già seguiva la storia di riprendere la lettura senza doversi per forza rileggere tutto il "malloppo" precedente.

    Spero possa esservi di aiuto.

    NOTA BENE: ovviamente, essendo un riassunto, contiene spoiler (o meglio, contiene tutta la trama XD ) sulla parte di storia che precede questo post.
    Se quindi non l'avete ancora iniziata, siete avvertiti!

    DOVE ERAVAMO RIMASTI

    Treize è un uomo come tanti altri, con una vita banale.
    Una sera rimorchia una ragazza in discoteca ma, anziché ottenere il premio che sperava, si ritrova in mezzo ad un branco di bulletti che lo assale e lo tramortisce. Una donna misteriosa ed autoritaria interviene e lo salva, massacrando i delinquenti in modo assai violento. Treize perde i sensi.

    Quando rinviene, scopre che i bastardi erano in realtà vampiri, e che l’hanno reso simile a loro, proprio come nei film. Anche la donna che l’ha salvato, Samantha, è un vampiro: uno del Primo Sangue, a dirla tutta. Ovvero un vampiro di nascita, vecchio di millenni.
    La creatura spiega a Treize che lui ora è una ninfa, né umano né vampiro: solo con il suo sangue potrà completare la trasformazione, in caso contrario impazzirà tra atroci tormenti.
    Inoltre, gli dimostra anche che, proprio a causa del sangue vampiresco della donna, che ha assunto mentre dormiva, tra loro si è creato una sorta di legame magico che, in parte, le consente di controllarlo e di leggere i suoi pensieri.

    Appare da subito evidente che qualcosa non sta andando come dovrebbe: Treize comincia troppo presto a sfoggiare una forza sovrumana, tipica dei vampiri completi, e riesce con il semplice istinto a spezzare l’incantesimo con cui lei lo incatena per potergli parlare.
    Poiché il giovane rifiuta di accettare il sangue con le buone, Samantha è costretta a sculacciarlo per convincerlo. Ciò risveglia nel ragazzo sentimenti confusi, che vengono amplificati dalla trasformazione che sta subendo: l’ira e la bramosia di sangue sfociano dapprima nella necessità di attenzione, e poi nel desiderio sessuale.
    Turbata, Samantha si separa da lui e studia su libri antichi i motivi di questa trasformazione così repentina.

    Con il passare dei giorni, Treize recupera le forze e si adatta alla nuova vita. Finge di essere sottomesso ma in realtà aspetta solo il momento buono per scappare. Nel frattempo, però, il legame con Samantha si intensifica, e stavolta non a causa della magia.
    La scoperta di una banda di cacciatori di vampiri esperti preoccupa Samantha, che decide di insegnare a Treize come difendersi, in modo che possa esserle di supporto.
    Purtroppo la donna commette un errore, mandando il suo servitore umano a chiamarlo.

    Trovarsi alla presenza di un essere vivente per la prima volta dopo la trasformazione, sveglia la parte più bestiale di Treize, che a stento riesce a controllarsi dal divorarlo e non riesce a trovare niente di meglio da fare che prenderlo a male parole per farlo allontanare in fretta.

    Furiosa per gli insulti che le vengono riportati e per l’atteggiamento di Treize, Samantha lo frusta violentemente e sta per violarlo sessualmente quando lui si ribella ancora una volta, con una forza sorprendente. I due litigano e Treize riversa sulla donna un torrente di disprezzo, che la lascia frastornata, in preda alla vergogna ed ai sensi di colpa, e la convince a lasciarlo solo.

    Quando infine i due si rivedono, Sammy tenta una chiacchierata chiarificatrice, ma il sarcasmo di Treize la indispettisce e le sue parole la feriscono più di quanto sia disposta ad ammettere. Incuriosito, il giovane tenta di usare la magia per leggerle i pensieri, e viene invece sommerso da un’ondata di emozioni della vampira. Nessuno dei due riesce davvero a capire cosa prova per l’altro, ma di certo non è indifferenza: la passione finisce con l’avvolgerli, come un incendio, e loro se ne lasciano consumare. Al termine, finalmente uniti, Treize vede i ricordi di Sammy, come fosse un film. E capisce più cose di lei che con mille parole.
    La vampira ha patito tanto, ma si è sempre impegnata per il bene… e ancora è capace di preoccuparsi per gli altri, nonostante quello che ha passato.

    Senza aspettare il risveglio del suo cucciolo, Samantha esce per attaccare i cacciatori di vampiri, segnalati nella sua zona. Ma loro la stanno aspettando: il loro misterioso capo, un individuo con gli occhi di colore diverso e la pelle pallida, ha inviato tutti gli uomini disponibili a darle la caccia.

    Nel frattempo Treize, svegliandosi senza di lei, scopre di essere finalmente libero dalle barriere che lo vincolavano. Corre quindi a “provare” il suo corpo nuovo, scoprendo di poter fare cose incredibili.
    A un certo punto, però, viene folgorato da una visione: Samantha è in trappola, sconfitta dai cacciatori, che hanno neutralizzato i suoi poteri. Per la prima volta capisce cosa significhi davvero essere il suo cucciolo, o meglio il suo Custode: quindi irrompe nel magazzino dove gli scagnozzi hanno iniziato a torturarla, e la salva. Per farlo però, deve usare la magia e, poiché la sua non basta, finisce con l’attingere più o meno consapevolmente all’energia di Samantha.
    In un modo o nell'altro riesce a riportarla a casa, gravemente ferita e priva di sensi...
     
    Top
    .
  4.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro delle Sculacciate

    Group
    Administrator
    Posts
    2,874
    Reputation
    +2,201

    Status
    Live
    Episodio 19 - parte 1

    Samantha

    Quando riprese conoscenza era nel suo letto nella sua stanza, avvolta in una morbida camicia da notte in seta nera, non ricordava come fosse tornata a casa, di sicuro l’aveva aiutata Treize, chissà se era stato sempre lui a lavarla e vestirla per la notte, a fatica si sollevò mettendosi a sedere, con calma esaminò il suo corpo, l’addome privo di lividi ma dolorante le rammentò le fratture alle costole subite,
    le sue ossa da vampiro si erano già rinsaldate tra loro, rimaneva solo un dolore sordo e profondo, a conti fatti stava bene, solo un’enorme stanchezza di cui non riusciva a percepirne la radice, la pervadeva, solo in quel momento si rese conto di un rumore costante che riempiva il silenzio della camera, proveniva dal bagno, l’acqua nella doccia scorreva, tentò di scendere dal letto per vederne la causa, ma nel momento in cui posò i piedi a terra l’acqua della doccia smise di scorrere, Treize fece capolino nella camera coperto da un vecchio pigiama…

    “oh che fai? Credo tu sia ancora troppo debole per alzarti, in questi giorni di incoscienza non sei stata nemmeno in grado di nutrirti, nonostante sia io che Olimpia abbiamo cercato di nutrirti, ma tu eri come in coma, mi hai fatto preoccupare, anche se sentivo attraverso il nostro legame che il tuo corpo stava guarendo”

    Samantha lo guardò esterrefatta

    “giorni? Hai detto giorni? Sono stata priva di sensi per più giorni? Ma è impossibile, perché succedesse una cosa simile dovrei aver esaurito la mia energia magica, e quelle maledette manette mi impedivano di usare la magia”

    Con un occhiata fulminò Treize che goffamente si grattava la testa con fare innocente...

    “Cucciolo tu non mi stai dicendo tutto, vieni qui accanto a me e raccontami, non tralasciare nulla, voglio conoscere anche il più piccolo dettaglio!!!”
     
    Top
    .
  5.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Culetto viola

    Group
    Member
    Posts
    154
    Reputation
    +144

    Status
    Death
    EPISODIO 19
    Parte 2 (di Treize)

    Sotto quello sguardo al quale non sapevo sottrarmi, raccontai tutto per filo e per segno.
    Il legame che ci univa era più forte che mai, e io ne ero intimamente consapevole: lo percepivo, perché gran parte del potere che avevo assorbito era rimasto dentro di me.
    Attraverso quel ponte magico, mi accorsi che si stava innervosendo.
    Mi lasciò terminare il resoconto, quindi la sua rabbia esplose.
    «Come hai osato? Ti rendi conto di quello che hai fatto, almeno?»
    «Ti ho salvato la vita, direi.»
    «Sciocchezze! Dei comuni umani non avrebbero mai potuto uccidermi!»
    «Erano tutto fuorché comuni. Se non fossi intervenuto io, saresti morta, e lo sai.»
    «È un oltraggio! Un non vampiro che attinge ai poteri di un Primo Sangue! Tu sei... sei...» il labbro inferiore le tremava per il furore.
    «Credo che la parola che stai cercando sia "grazie".»
    Lei si alzò, barcollando su gambe malferme, quindi mi si piazzò davanti e mi tirò uno schiaffo in piena faccia. «Zitto.» sibilò.
    Era ancora debole, e così anche il colpo che ricevetti. Ma quell'atteggiamento, dopo ciò che avevo fatto per lei, mi mandò su tutte le furie.

    In quei giorni, mentre lei dormiva, mi ero allenato nell'uso della magia. Parte della sua energia dimorava ancora in me, ed era come se, insieme ad essa, avessi acquisito anche un maggior controllo. Riuscivo a fare praticamente qualsiasi cosa, mi bastava concetrarmi e immaginarla.
    Senza stare a pensarci troppo, tesi la mano e la sollevai in aria con la telecinesi.
    Sentii il suo furore montare, trasformarsi in una rabbia cieca, animalesca, mentre lei richiamava il suo potere. Poi vidi una nuova emozione palesarsi sul suo volto: stupore.
    Mi fissò sgomenta: la sua magia non c'era più.

    Probabilmente, anche se il suo corpo era guarito, i poteri non erano ancora tornati: mi sembrava decisamente improbabile che li avessi assorbiti tutti.
    Ci guardammo, ed io non seppi trattenere un ghigno. «Dillo.» le ordinai, senza allentare la presa invisibile che la faceva fluttuare a mezzo metro da terra. «Ringraziami.»
    «Mai!» ringhiò lei, fiera.
    «Lo vedremo.» replicai, raccogliendo la sfida.

    Indossava solo una veste da camera, sotto cui non portava nulla eccetto le fasciature con cui i suoi servitori le avevano impedito di dissanguarsi.
    Già da giorni, però, le sue ferite erano completamente rimarginate: il mio senso del tatto, ultrasensibile, non percepiva più le cicatrici sotto la garza.
    Sempre con la telecinesi, le feci sollevare le braccia a forza, quindi slacciai la vestaglia e gliela sfilai da sopra la testa.
    «Non osare! Non ti permettere!» sbraitò Samantha di rimando.
    La ignorai. Un gesto, e le bende andarono in pezzi, squarciate di netto, e caddero leggere al suolo.
    Il suo corpo nudo mi apparve davanti, e non potei fare a meno di ammirarlo: la pelle liscia e bianca come porcellana, il seno pieno ma sodo, con i capezzoli che occhieggiavano verso l'alto, e il sesso, orgogliosamente ornato da un cespuglio di peli rossi, ordinato ma folto.
    E poi le gambe femminili seppur muscolose, l'incavo del collo, i glutei perfetti... Era una donna dalle mille contraddizioni, eppure sembrava la statua di una dea greca, scolpita dal più grande scultore mai esistito.

    Nel guardarla, venni colto da un desiderio irresistibile di possederla. Come troppo spesso mi accadeva da quando mi ero risvegliato in quel corpo maledetto, l'emozione si trasformò in una brama incontrollabile.

    Mi umettai le labbra e, mentre la mantenevo a mezz'aria con la sinistra, presi a muovere in aria indice e medio dell'altra mano, concentradomi.
    Lei strabuzzò gli occhi ed ebbe un sussulto, mentre io le stimolavo i capezzoli con la magia: li ruotai uno in un senso e uno nell'altro, li premetti, li titillai, li pizzicai.
    «Sme... smettila... ti ordino di... fermarti!» ansimò lei, ma io sentivo che la rabbia stava scemando, come un tifone che si riduca ad un venticello. Qualcos'altro stava prendendo il sopravvento nel suo cuore, e la voce non riusciva ad essere imperiosa quanto le parole pronunciate.

    Le permisi di percepire, attraverso il legame, quanto io la desiderassi: quello, molto più di quel che stavo facendo, la eccitò da matti.
    Cogliendola di sorpresa, senza smettere di giocare coi suoi capezzoli, sollevai ancora un po' il suo corpo e la forzai ad aprire le gambe. Quindi tuffai la faccia fra le sue cosce, abbeverandomi alla fonte di ogni suo piacere.
    Sopresa, lei inarcò la schiena e lanciò un grido gutturale.
    «Cucciolo... cosa... ba... bas... ta...»
    «Chiamami col mio nome!» esclamai, interrompendomi solo per il tempo necessario a parlare, e riprendendo subito a lavorare con la lingua.
    Lei tremò, scossa da brividi di piacere. «Io... non ti ho dato... il per...»
    Sorreggendola solo col potere della mente, usai le mani per afferrarle le natiche e le strinsi con forza proprio mentre, poggiate le mie labbra a quelle del suo tesoro più segreto, prendevo a dare colpetti al clitoride con la punta della lingua.
    Lei si lasciò sfuggire una serie di gridolini acuti e chiuse gli occhi.
    "Pronuncia il mio nome!" le trasmisi telepaticamente.
    «Tre... Treize! TREEEEIZZZZZZE!»
    Non sembrava nemmeno la sua voce: in essa c'erano un'urgenza e una vulnerabilità che mi esaltarono.

    Non sapendo dove trovare dei vestiti, avevo indossato un pigiama rinvenuto in un vecchio armadio. Il capo, che sembrava arrivato lì direttamente dagli anni '50, puzzava vagamente di naftalina e di caffé. Era verde chiaro a righe verticali verde scuro, con un ridicolo colletto ripiegato e un ancor più ridicolo taschino con delle iniziali ricamate.
    Aveva troppi bottoni anche solo per pensare di togliermelo: mi concentrai e, all'istante, la stoffa prese fuoco e si consumò come carta, in un attimo. Alcune ciocche di capelli s'incendiarono a loro volta, ma mi bastò immaginare delle dita d'aria che le schiacciavano, ed esse si spensero.

    Il mio corpo, dopo la trasformazione, non era meno meraviglioso del suo: tonico e senza un solo grammo di grasso, completamente glabro, bianco e duro come marmo di Carrara.
    Un'erezione come fino a quel momento avevo solo potuto sognare faceva bella mostra di sé, e di nuovo io le trasmisi mentalmente quanto la volevo, quanto mi piaceva.
    Lei urlò di nuovo, come sopraffatta da quell'onda di piacere, anche se non era il suo.
    «Ora... libera... mi...» sussurrò.
    «Te lo puoi scordare.» ridacchiai.
    La trascinai a me come un palloncino pieno d'elio, e la penetrai completamente, quasi rabbiosamente, con un unico, potente affondo.
    Lei si morse il labbro così forte da far sgorgare il sangue, guaendo come un cane.

    L'interno del suo corpo era rovente come magma fuso, al punto che per un attimo temetti che potesse scottarmi seriamente il membro. Ma non ero più umano e, passato il primo istante, provai un piacere devastante, indescrivibile, dovuto anche a quella particolarità. Emisi un verso gutturale, animalesco, e cominciai a muovermi dentro di lei, facendo in modo, con la telecinesi, che il suo corpo assecondasse le mie spinte.

    Era decisamente troppo bello: la mia patetica mente umana sarebbe stata travolta da quel piacere, e probabilmente sarei venuto nell'istante stesso in cui ero entrato.
    Ma quel corpo prodigioso aveva bisogno di uno stimolo maggiore, nonostante stessi godendo già in modo così intenso che pensavo di poter impazzire.
    «Lasciami almeno... le bra... braah.... ccia...!» mi supplicò.
    Ridendo, raccolsi l'energia magica sui suoi polsi, e glieli torsi dietro la schiena, unendoli e costringendola ad inarcarsi ancora di più, mentre io aumentavo il ritmo della penetrazione.
    Lei era ormai in preda all'estasi, a un passo dal provare un orgasmo di potenza indicibile, e attraverso il legame mi giunse la consapevolezza che non provava qualcosa di simile da secoli.
    Ed era solo merito mio.

    Così come era solo merito mio se lei era ancora viva.
    Improvvisa, imprevedibile, la rabbia tornò, e stavolta s'impossessò di me, anziché di lei.
    Mi staccai da quella meraviglia del creato, interrompendo l'amplesso, feci un passo indietro e la depositai a terra, finalmente libera.
    Lessi il disappunto nei suoi occhi, la delusione per la conclusione negata di quel piacere.
    Tra le mie gambe, l'enorme asta di carne che faticavo a riconoscere come mia sembrava cercare risposte in cielo, così turgida da farmi male.
    «Ora, dillo!» sbraitai, con una voce aspra, bassa, che avrebbe terrorizzato perfino me stesso, se l'avessi udita da umano.
    Lei sbattè gli occhi, come un ubriaco che cerchi di riacquistare la lucidità. «Cosa?»
    «Ringraziami!» gridai con quanto fiato avevo in gola, i canini completamente estroflessi in modo indipendente dalla mia volontà. «Dimmi che mi sei grata per averti salvata!» conclusi, facendo seguire a quella frase un ruggito tonante, la cui nota bassa fece vibrare le vetrate e rimbombò per tutta la casa.

    Sentii i servitori che, dalla stanza accanto (in cui si erano di fatto accampati per starle vicino) si precipitavano a soccorrere la loro padrona. Con un braccio solo, e senza nemmeno voltarmi, sollevai un pesante armadio di quercia con la telecinesi e lo scaraventai di traverso contro la porta d'ingresso, bloccandola.

    Ci fissammo.
    La parte razionale della mia mente, che ormai non aveva alcun potere, realizzò finalmente perché il vampiro teneva il legame "dalla parte del manico", di solito: nel caso strano in cui il cucciolo sia più forte del Vampiro... niente può fermarlo.
    E senza nessuno a domare la furia che mi ribolliva nelle vene...

    Anche lei era consapevole di tutto questo. Aveva recuperato le forze a stento il necessario per reggersi in piedi, e di certo non poteva nemmeno pensare di competere con me, in uno scontro diretto.
    Alle nostre spalle, i domestici battevano colpi e chiedevano a gran voce che qualcuno li facesse entrare.
    Leggevo la paura nel suo sguardo, nella mascella tirata: una mossa sbagliata, e l'avrei divorata. Lo sapevamo entrambi: ormai non c'erano speranze che potessi controllarmi.
    L'avrei fatta a pezzi. A meno che lei non si sottomettesse.
    Ma era pur sempre una nobile boriosa. Era disposta a inghiottire il suo orgoglio, per sopravvivere? O preferiva morire con la sua integrità intatta?
    «Dillo!» gridai, ruggendo di nuovo.
     
    Top
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Spanker dolcemente sadica

    Group
    Administrator
    Posts
    1,183
    Reputation
    +1,393
    Location
    Bologna

    Status
    Death
    Wow!!! Bellissimo!!!
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro delle Sculacciate

    Group
    Administrator
    Posts
    2,874
    Reputation
    +2,201

    Status
    Live
    EPISODIO 19 Parte 3
    Samantha

    Avevo totalmente perso i miei poteri, che sembravano essersi riversati in Treize, ero alla sua completa mercé, mi stava manipolando come più gli piaceva, proprio come si fa con una bambola, costringendomi ad un rapporto carnale brutalmente interrotto, la magia che aveva assorbito era troppa, e come già gli avevo detto, giorni indietro, stava rischiando di mandarlo completamente fuori di testa, il mio cuore ebbe un sussulto, già in passato avevo vissuto una situazione simile, non potevo permettermi di fallire anche con lui, non lo avrei perso, ma questo significava la mia resa, mi abbandonai sul letto esponendo il collo e la giugulare...

    "Mi vuoi uccidere? Prego accomodati, ora sei perfettamente in grado di farlo, ma non ti ringrazierò mai per esserti quasi fatto ammazzare..."

    Il suo volto si trasfigurò, estroflesse i canini e con un ringhio gutturale e malefico mi si avventò addosso...
    Non opposi la minima resistenza, e non solo perché ero ancora sotto la sua telecinesi, soprattutto perché non era assolutamente mia intenzione farlo, chiusi semplicemente gli occhi restando in attesa del morso fatale che mi avrebbe ucciso, forse era arrivata finalmente la mia fine...

    Sentivo i suoi canini appuntiti premere sulla carne del mio collo, proprio lì, dove la giugulare pulsava quasi impazzita, ma non affondavano...

    Con mio stupore piano, piano la loro pressione venne meno, e quel morso selvaggio si trasformò in un caldo bacio, la magia che mi paralizzava, si fece sempre più blanda, ne approfittai per passargli le mani lungo la schiena tirandolo a me, accogliendolo tra le mie gambe, il suo pene eretto e marmoreo finì prepotente contro il mio clitoride, una scossa di piacere mi attraversò, inarcai la schiena accogliendolo caldo, potente, prepotente e pulsante dentro di me, cingendolo con le mie gambe, quasi a non volerlo più lasciar uscire...

    Gli presi il volto tra le mani, ci guardammo dritti negli occhi per un breve lasso di tempo, che però ad entrambi parve infinito, poi dai suoi occhi quel velo che li adombrava scomparve, era tornato in sé, grugnì di piacere affondando ancora di più in me, mentre le nostre bocche si univano in un bacio selvaggio...

    In quel preciso momento, mentre le spinte del suo pene portavano il nostro piacere all'estasi, sentii che attraverso questo nostro amplesso, la magia stava progressivamente rientrando in me, sembrava penetrare in me al ritmo delle sue spinte...

    Prendendo il totale controllo della situazione, senza staccarmi dalle sue labbra, lo feci uscire dal mio sesso pulsante di desiderio, e con una luce maliziosa che mi brillava negli occhi spinsi Treize fino a capovolgerlo sulla schiena, mi staccai dalle sue labbra, troneggiai su di lui che spavaldo sostenne il mio sguardo, afferrai la sua possente erezione sentendolo sussultare, la diressi verso l'ingresso della mia vagina, e letteralmente mi ci impalai, facendolo pentrare in me totalmente...

    Gli cinsi i fianchi con le mie cosce mentre lo cavalcavo, godendomi tutto il piacere che mi stava dando, centimetro dopo centimetro, giù in profondità fino alla radice dell'utero...

    Treize ansimò sotto di me, sembrava non avesse mai avuto un amplesso simile...

    Lo guardai dritto negli occhi sussurrandogli "ecco cosa significa giacere con un vampiro, ecco che significa far sesso con me..."

    Accompagnai queste parole con un movimento rotatorio del bacino, ed è lì che accadde... La magia si riversò di nuovo in me.
    Le nostre menti si unirono proprio mentre assieme raggiungevamo l'orgasmo...
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro delle Sculacciate

    Group
    Member
    Posts
    851
    Reputation
    +1,000

    Status
    Ghost
    FINALMENTE 😍🍿
    BRAVI BRAVI BRAVIIIIII
     
    Top
    .
  9.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro delle Sculacciate

    Group
    Administrator
    Posts
    2,874
    Reputation
    +2,201

    Status
    Live
    CITAZIONE (Emanuela94 @ 25/10/2021, 17:57) 
    FINALMENTE 😍🍿
    BRAVI BRAVI BRAVIIIII

    grassieeeeee, dai che è la volta buona che lo finiamo, vero Treize

    CITAZIONE (Milady M @ 19/10/2021, 08:45) 
    Wow!!! Bellissimo!!!

    felice che fin qui ti sia piaciuto!!!
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Culetto viola

    Group
    Member
    Posts
    144
    Reputation
    +176

    Status
    Death
    Ma che meraviglia!!!adoro i vampiri in generale, ma questi due molto di più!!!
    Sicuri che Treize non sia in parte un vampiro del Primo Sangue?
    Quello spiegherebbe le sue straordinarie capacità
     
    Top
    .
  11.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Culetto viola

    Group
    Member
    Posts
    154
    Reputation
    +144

    Status
    Death
    Grazie a tutti quelli che hanno letto e apprezzato i nuovi capitoli, nonostante lo stop prolungato dei "lavori"!
    Sono davvero contento che vi stia piacendo anche la parte conclusiva.

    CITAZIONE (Virginia1982 @ 26/10/2021, 09:19) 
    Sicuri che Treize non sia in parte un vampiro del Primo Sangue?
    Quello spiegherebbe le sue straordinarie capacità

    Cara Virginia1982 , a dire il vero io di vampiri non so praticamente nulla, non essendo l'horror uno dei miei generi favoriti.
    Le linee guida di ciò che vedi qui le hanno dettate Samantha e quello che io posso aver assimilato dai pochi fumetti/libri/serie TV che trattavano l'argomento (in quest'ordine, direi, dato che posso "vantare" come documentazione un po' di Dampyr e di Rebirth XD ).
    Tutto il resto è frutto della nostra fantasia, compreso quella cosa sul "primo sangue".
    Ho notato comunque che anche in altre opere esiste spesso una sorta di demarcazione tra i vampiri di nascita e quelli trasformati, io ho voluto rimarcare ancora di più la cosa, rendendo Sammy una figa anche rispetto ai suoi simili.

    Quindi no, Treize che è nato umano non ha niente a che vedere con Samantha: nonostante lei sia molto affine ad un essere umano nella forma, appartiene ad una specie diversa. Lei e Treize non possono avere più cose in comune di quante ne avrebbero con un Bonobo.

    L'insolita affinità di Treize con la magia è una capacità innata, una sorta di talento naturale: infatti spesso lui riesce ad usare questi talenti in maniera istintiva, senza ben sapere cosa stia facendo.
    Una bella gatta da pelare per la povera Sammy, che fatica a contenerlo e non sempre sa per che verso prenderlo.

    A presto se vorrai restare dei nostri.
    Saluti,
    T.
     
    Top
    .
  12.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Culetto viola

    Group
    Member
    Posts
    154
    Reputation
    +144

    Status
    Death
    EPISODIO 19 - parte 4
    di Treize

    Venni travolto da un vortice di sensazioni dirompenti, così forti da far impazzire un essere umano. Per mia fortuna, io non lo ero più: mi abbandonai a quell'orgasmo così forte che minacciava di spezzarmi in due, inebriato da un piacere quasi intollerabile.

    Poi, proprio quando ero all'apice, successe di nuovo.
    Le nostre essenze, le nostre stesse energie vitali si unirono; la stanza cessò di esistere e la mia coscienza venne trasportata lontano.
    Un fiume di ricordi, emozioni e pensieri mi investì: anziché resistere, mi lasciai trasportare dalla corrente, assecondandola. Era come viaggiare a bordo del più rapido dei treni, e guardare il resto del mondo scorrere accanto: esso appariva confuso e sfocato.
    Ma talvolta, il treno rallentava, ed io riuscivo a cogliere degli sprazzi di memoria.

    Anche senza aver studiato troppo di storia, capisco da subito di trovarmi in pieno Rinascimento italiano. O meglio, Samantha ci si trova. Stavolta vivo il ricordo in prima persona: in questo momento io sono lei. Sento i suoi pensieri, condivido le sue emozioni.

    Vedo nobili dagli abiti pieni di fronzoli, strade selciate su cui si muovono alcuni lenti carretti trainati a mano da artigiani e bottegai, un gruppo di armigeri dalle sgargianti livree che passeggia in fondo al viale. Sotto di me scorre, placido, un fiume.
    Tre uomini abbigliati elegantemente mi stanno provocando.
    «Allora, troietta. Avevi minacciato di mandarmi a fare il bagno nell'Arno, no? Come la mettiamo?» esclama uno di loro, con forte accento toscano.
    «Secondo me era solo una scusa per farti togliere i vestiti!» rincara il secondo.
    «Perchè non cominciamo dai suoi, allora?»
    Stolti. Potrei spezzargli tutte le ossa con un braccio legato dietro la schiena.
    Evidentemente in passato devo aver trovato da ridire con quello che sembra a capo del terzetto, e lui ora ha intenzione di vendicarsi.
    «In effetti un bagno non vi farebbe male. Il vostro lezzo si può percepire perfino dalla riva opposta!»
    Ci voltiamo tutti, curiosi di scoprire chi ha avuto l'ardire di apostrofarli in quel modo.
    Un ragazzo poco più che ventenne, con la barba curata, una cappa bordeaux e un cappello in tinta ornato da una lunga piuma di fagiano, sfodera un sorriso beffardo. «Tornate a trovare questa bella damigella quando avrete un odore migliore.» insiste.
    Damigella? Se sapesse quanti anni ho...
    «Ma chi è questo damerino?»
    «Tra poco sarà un damerino morto!»
    Il capobanda fa per sguainare la spada, ma non arriva nemmeno a metà del movimento.
    Una stoccata così rapida che a malapena può essere scorta lo coglie a metà, e l'uomo lascia la presa sul proprio ferro, lasciandolo cadere a terra, e premendo al contempo l'altra mano sul fiore scarlatto che si sta disegnando sulla sua camicia.
    Il bamboccio dalla cappa rossa ridacchia. Si muove bene, lo ammetto.
    Per un umano, ovvio.
    I compari del ferito fanno per mettere mano alle proprie armi, ma lui li previene: «Questo era un avvertimento. Se insistete, non ci andrò così leggero.»
    Esitano, lanciano occhiate al sangue che tinge la manica del loro amico: nessuno vuole muorire per una scaramuccia simile.
    «Andiamocene, non ne vale la pena.» ordina il capo.
    Un attimo dopo, sono già a metà del ponte.
    Lo sbruffone mi sorride. «Non c'è di che, Madame.»
    «Non ho chiesto il vostro aiuto.» ribatto, sprezzante. Lo guardo più da vicino: il sorriso sghembo, da briccone, mi fa venir voglia di prenderlo a schiaffi e, al contempo,risveglia qualcosa dentro di me. Noto che ha le iridi di colore diverso: che cosa curiosa.
    Chissà che sapore ha il suo sangue...
    «Mi chiamo René. René De Guillbert. Al vostro servizio.» proclama, togliendosi il cappello mentre si destreggia in un inchino esagerato. La punta della piuma di fagiano mi sfiora il volto, il lieve afrore di selvatico che ancora emana mi ricorda che non mi nutro da diversi giorni.
    «Davvero?» Inarco un sopracciglio e gli sorrido con aria civettuola. «E che servigi potrei mai attendermi da voi, messere?» lo provoco.

    ***



    Sono nuda, in un letto disfatto.
    Il corpo tonico del mio nuovo giocattolo emette un piacevole tepore, accanto al mio. Come sono fortunati gli essere umani, a poter provare quel calore.
    Sul collo, il segno di un morso appena accennato: poco più di un succhiotto, a dire il vero, ma mi è bastato per inebrarmi. Il suo profumo mi manda in estasi.
    Devo assolutamente sfogarmi, se voglio riprendere il controllo, o finirò per divorarlo.
    Il sesso non mi è bastato... e conosco solo un altro modo per appagarmi.
    Lui sta sonnecchiando, ma si risveglia quando comincio a legargli il polso destro alla testiera del letto, usando la manica della sua camicia di seta.
    «Cosa succede?» chiede, con voce impastata dal dormiveglia. «Che fai?»
    «Shhhh... buono, cucciolo.» sussurro. «Stai per imparare qualcosa...»

    ***



    «È la guerra. E io devo fare la mia parte.»
    Gli umani e le loro stupide battaglie. Se fossero civilizzati quanto dicono, avrebbero smesso da tempo di massacrarsi tra loro.
    «Certo, lo capisco. Ma stai rischiando troppo, René. Queste moderne armi da fuoco... basterebbe un colpo ben assestato per farti fuori. E la tua abilità con la spada non ti sarebbe di nessun aiuto!»
    «E allora? Solo per questo, dovrei rinunciare al mio onore?»
    Gli umani e il loro stupido onore. Se avessi una vita fragile come la loro, me ne sbatterei dell'onore e cercherei di conservarla.
    «I De Guillbert sono stati portabandiera del duca D'Orleans. Lo sapevi?»
    «Qui non siamo in Francia, grosso idiota!»
    Oddio, l'ho detto ad alta voce? Credevo di averlo solo pensato. Potrei essere arrestata per aver offeso un nobile?
    Lui si impettisce, gonfia il petto e si riveste di boria, quasi ciò potesse essere uno scudo di qualche utilità contro le pallottole. «Difendere il Papa e la vera religione da quegli eretici è un onore ancora più grande. Com'è possibile che proprio tu non lo capisca? Mi sembrava di capire che avessi conosciuto anche Giulio Cesare!»
    «Non personalmente. Ma non è questo il punto! Io non posso sopportare l'idea che tu... che anche tu...»
    «Allora combatti con me!»
    «Non posso.»
    «Perché?»
    «È complicato.»
    «D'accordo.» sale a cavallo, mi dà le spalle. «Allora non chiedere a me di rinunciare, perché nemmeno io posso.»
    Ho un groppo allo stomaco. E un brutto presentimento.
    «Posso almeno chiederti di non morire?»
    «Non morirò.»
    «Sarà meglio. Non potrei sopportare di vivere senza di te.»
    «Chi mai potrebbe?» sfoggia di nuovo quel sorriso sornione con il quale ha rapito il mio cuore.
    Sprona il cavallo ma, fatti pochi passi, lo trattiene, costringendolo a piegare la testa all'indietro. L'animale stronfia, sbuffando.
    «Fammi una promessa.» ordina, puntando quegli occhi così particolari nei miei. «Giurami che se qualcosa dovesse andare storto, non tenterai di riportarmi indietro.»
    «René, ne abbiamo già parlato: non diventeresti un demone, non più di quanto tu lo sia adesso. E potresti rimanere per sempre insieme a me... daresti davvero un significato alle parole "per sempre"...»
    «Giurami che non lo farai mai, a meno che non sia io a chiedertelo.»
    Stupido. Mille volte stupido, ed egoista. O forse sono io l'egoista, come ha sempre sostenuto lui? Io che voglio sovvertire le leggi della natura per il mio capriccio?
    «Lo giuro.» Bugiarda.
    «A presto!» Finalmente libero di correre, lo stallone si tuffa sulla strada, sollevando una nuvola di polvere bianca. Poco più in là, il grosso dell'esercito si prepara alla partenza, deciso ad intercettare i lanzichenecchi ed impedirgli di arrivare fino a Roma.

    ***



    All'orizzonte si vedono le colonne di denso fumo nero dei saccheggi.
    Il carro con i morti arriva con una lentezza esasperante. Ma io non ho bisogno di aspettare che arrivi in città, per sapere: sento il suo odore, perfino da qui. E saprei distinguere quel battito anche tra mille, anche a una distanza tripla rispetto a questa.
    Un battito paurosamente debole.
    Il mio unico amore sta per esalare l'ultimo respiro.

    ***



    «Come hai potuto farlo‭?»
    «‬Saresti morto...‭ ‬e io...‭ ‬non potevo permetterlo...»‭
    «‬Come hai potuto farlo‭!!»
    «‬Io...‭ ‬l'ho fatto per te...»‭
    «‬No...‭ ‬No‭! ‬L'hai fatto per te‭! ‬Il tuo maledetto egoismo non ti ha permesso di rimetterti alla volontà di Dio‭! ‬Ma chi ti credi di essere‭?»
    ‭I suoi occhi mi accusano. Credevo di vederci la gioia di ritrovarci insieme, l'amore per me. Invece ci trovo solo disprezzo e rancore.
    «‬René,‭ ‬ti prego...era l'unico modo...‭» tento di blandirlo.
    «Tu mi hai rubato l'anima,‭ ‬maledetta strega‭! ‬Mi hai reso una pelle vuota.‭ ‬Un corpo senz'anima‭!»
    ‭Se davvero siamo senz'anima, perché dell'acqua esce dai miei occhi e mi cola lungo le guance?

    ‭***



    ‭Questa è decisamente un'epoca più moderna.
    ‭I vestiti sono grigi e spenti, e a circondarci ora sono il cemento grigio e una pioggerellina sottile e pungente. La Luger che mi sta puntando addosso mi fa pensare agli anni '40.
    ‭«René... non avrei mai immaginato di rivederti...»
    ‭«Sono l'ultima cosa che vedrai.» Non c'è pietà in quegli occhi di colore diverso, non c'è emozione in quella bocca che un tempo aveva conosciuto un meraviglioso sorriso da birbante.
    ‭«E così, il misterioso nuovo Cacciatore sei proprio tu? Non puoi uccidermi con un'arma come quella.» sento la bocca asciutta. Vorrei dire qualcosa che lo riporti da me: ma René non esiste più. È morto quel giorno, nonostante tutti i miei sforzi. La persona che mi sta davanti ora è un altro uomo.
    ‭«Sono pallottole cave, piene di acqua santa.» spiega.
    ‭Sento le lacrime scendere. Perché non c'è nemmeno odio, su quel volto di cera. Forse sarebbe meglio. Invece, a fronteggiarmi è una statua apatica. Nessuna emozione.
    ‭Ha finito per diventare ciò che aveva predetto: un guscio vuoto.
    ‭«Sono solo superstizioni. Dovresti saperlo.»
    ‭«Lo vedremo.» Nessuna esitazione.

    BANG!



    ‭Interruppi la visione di prepotenza.
    ‭Quando i nostri sguardi si incrociarono, eravamo di nuovo Treize e Samantha.
    ‭Ma non eravamo più gli stessi di un attimo prima.
    ‭Non sapevo cosa avesse visto lei, ma entrambi avevamo il volto solcato dalle lacrime.
    ‭«Non è sempre facile trovare il buono, nel mondo». dissi, senza nemmeno sapere bene perché.
    ‭«Mio padre mi ha insegnato a proteggere gli innocenti, di qualunque specie.» replicò lei. «A volte, vorrei che mi avesse detto anche come proteggere me stessa.»
    ‭Senza nemmeno pensarci, l'abbracciai stretta. «Lascia che sia io il tuo scudo».
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Culetto viola

    Group
    Member
    Posts
    144
    Reputation
    +176

    Status
    Death
    Sempre meglio😍😍😍
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Culetto bianco

    Group
    Member
    Posts
    6
    Reputation
    +1
    Location
    Italia Veneto

    Status
    Death
    Ho appena letto il racconto tutto d'un fiato e devo dire che è veramente fantastico.
    Complimenti agli autori
     
    Top
    .
193 replies since 31/1/2018, 19:31   4654 views
  Share  
.